Florence Dugas
Riduzione ed adattamento per il teatro di Francesco Di Vincenzo
con
Egle Doria e Giovanna Mangiù
Scene e costumi: Federica Buscemi
Regia: Francesco Di Vincenzo
Il fascino ed il pregio, per dirla con Calvino, del testo letterario risiedono nella leggerezza con cui in esso vengono trattate immagini di assoluta violenza.
La vicenda teatrale vuole rendere questa leggerezza nel campo del visivo attraverso l'accostamento all'arte metafisica. Enormi spazi vuoti ma pieni di tensione, di attesa, di sospensione. Il quadro metafisico non va guardato, in quest'ottica, per l'arte del tratto grafico piuttosto che del colore, ma per ciò che dentro di esso accade di invisibile, in una dimensione, appunto, metafisica. Più che sostare in ammirazione estetica, di fronte ad un quadro metafisico si sosta in attesa.
Così, di fronte ai personaggi della vicenda teatrale, ci si pone con lo sguardo proiettato oltre la loro fisicità sul palcoscenico per immergersi in un mondo misterioso e pieno di fascino.
In questa messa in scena il testo non è un pretesto per "fare" erotismo; è l'erotismo ad essere un pretesto per una indagine profonda e di grande intensità dell'animo femminile e del suo stupendo mondo.
Egle Doria
Giovanna Mangiù