10 - 11 gennaio 2026
ingresso €15
ridotto €13
Nove è la misura del tempo, nove è il simbolo della femminilità.
È il numero dell'attesa della vita e in qualche caso della
morte, il numero sacro che potentemente indica la conquista
della libertà. Come attraverso i nove mesi della gravidanza
ogni piccolo corpo conduce la propria conquista per abbandonare
la forma embrionale e approdare alla scoperta della
propria identità, attraverso i quadri di questo spettacolo una
donna ripercorre le impronte che la sua storia familiare ha
scavato nelle sue relazioni passate e presenti. Treni, lacrime,
sorprese, abbandoni, innamoramenti, sovvertimenti, paure,
poesie, rimpianti, profezie: multipli e sottomultipli di questo
numero naturale e allo stesso tempo sovrannaturale, terreste e
magico, così poco indagato, la conducono oltre la dinastia
femminile da cui proviene per approdare infine all'identità di
una nuova famiglia, la sua, dove un'altra figlia nasce
dall'amore di due madri.
La storia di una donna siciliana - figlia, nipote, moglie e madre
innamorata - diventa il monologo ironico e commovente di
un'attrice che realizza la necessità di raccontare la sua vera
storia affinché possa farsi voce di molte storie: quella di tutti i
generi di famiglie. E diventa l'emblema di una storia italiana,
che italiana è anche nella fatica delle ipocrisie, nel silenzio
della legge e nella forza del teatro, che invece con i propri
strumenti prova a raccontare ogni espressione naturale
dell'amore e contribuisce a rivendicare i diritti ineludibili di
ogni figlio.
La verità essenziale di una nuova vita che nasce chiude un cerchio
e ne apre un altro. Così questo spettacolo chiude un cerchio
e ne apre un altro, impegnandosi a diventare il primo tassello
di un più ampio puzzle che nel tempo coinvolgerà altre
famiglie, altri figli, altre storie.