La commedia ” L’amore è ... ceco” nasce una mattina d’estate, quando l’autrice, Josè Tedesco, ascolta per caso una telefonata fra suo padre ed un suo amico. L’amico raccontava al padre che qualche momento prima era stato chiamato dal figlio, medico a Firenze, che gli annunciava che da lì a pochi giorni sarebbe arrivato a casa con la fidanzata ceca. Il padre per ceca intende non vedente e contrariato, non cela al figlio il suo disappunto ma subito il giovane lo rassicura dicendogli che la ragazza ci vedeva benissimo e il termine ceca si riferiva alla nazionalità . Da questo equivoco la nostra autrice prende spunto per scrivere la commedia. Nasce così per caso “L’amore è...ceco” il cui contenuto umoristico si snoda intorno all’equivoco nato in parte a causa dell’ignoranza, in parte per l’abitudine ancora presente in molte persone di alternare nell’esprimersi la lingua italiana al dialetto locale. La vita di due coniugi, attestata su schemi di banali attriti quotidiani e reciproche punzecchiature, viene sconvolta dall’inaspettato arrivo dell’unico figlio affermato medico a Roma, che porta con sé la fidanzata per farla conoscere ai genitori.Saltano così piani e trame finalizzati alla “sistemazione” del giovane e un susseguirsi di colpi di scena condurrà il pubblico ad un finale del tutto inaspettato.La commedia contiene nel suo titolo il termine ceco , che presenta un’assonanza con un altro modo d’intendere la persona non vedente, la quale merita il nostro rispetto e la nostra solidarietà. Nel corso della commedia sentirete il termine dialettale “orba” anche in questo caso è usato secondo la tradizione della commedia degli equivoci, pertanto ribadiamo che il testo teatrale per nessun motivo avrebbe potuto ironizzare su un dramma umano che colpisce l’intera comunità, ma al contrario ,mette alla berlina la mentalità gretta e piena di pregiudizi della nostra società nei riguardi dei diversamente abili.