Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell’angoscia.
(Franz Kafka).
BARBABLÚ
di Costanza Di Quattro
Con Mario Incudine
Musiche Mario Incudine
eseguite dal vivo da Antonio Vasta
Scene e costumi Elisa Savi
Regia Moni Ovadia
Regista collaboratore Giampaolo Romania
In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta a noi attraverso un delirio surreale di lucida follia. Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato e di continuare ad essere.
Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di figlio non amato.
Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo.
Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.
Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i setti amori vissuti, le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi.
E non solo alla favola si attiene il racconto. La verità permea l’andamento dello spettacolo; la verità storiografica di un personaggio realmente esistito il cui nome echeggia ancora nel mondo sotto il ricordo fantastico di Barbablù.