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SERGIO VESPERTINO

teatro comico

FIATO DI MADRE… E VOGLIO DIRE!

di e con SERGIO VESPERTINO

e con PIERPAOLO PETTA alla fisarmonica

una produzione Cooperativa AGRICANTUS Palermo

 

 

<< La maternità è, in ordine di tempo, la seconda professione più vecchia del mondo. La mamma è una sola. Per forza! Due non sarebbero compatibili con la sopravvivenza. Mia madre mi ha voluto con determinazione, con accanimento. Mi ha atteso caparbiamente per anni. Al momento buono ha saputo prelevarmi dal mondo degli angeli con una tale disarmante risolutezza che nemmeno il Creatore ha saputo dirle di no . Lei mi ha insegnato ad amare le donne, anche se con molta cautela. Lo ha sempre detto Lei che “sono tutte uguali”: dai loro un dito e quelle si prendono tutto il braccio. E della validità della sua tesi, Lei stessa si è proposta come l’esempio più convincente». In conclusione, Sergio Vespertino, sembra volerci dire che sotto il grembiule di ogni mamma c’è il ricordo di una ragazza scapigliata e un po’ egoista che si è trasformata – in virtù di una predisposizione del tutto particolare – in “angelo del focolare”. >>

 

Fiato di madre…è in realtà… la storia di tutti noi, figli di mamme siciliane.

Nel corso dello spettacolo, chi non si ritroverà a ridere di se stesso? Ed a pensare “É vero! Anche mia mamma”.

Infatti gioco a tuffarmi nei  ricordi, e perché no, in quelli di tutti noi, per ritrovarci ancora coinvolti e avvolti in quelle enormi e calde braccia materne: perché siamo sempre, anche da grandi, i pulcini di mamma.. La mamma proietta su di te la sua lunga ombra affettiva; vive per te e attraverso te; vuole la tua felicità, anche a costo di renderti infelice.

Ti riempirà di cure e tenerezze e farà di tutto perché la tua testa diventi la valigia dei suoi sogni.

Non ti disturbare ad avere un carattere, lei ne ha già uno pronto da imprimerti. Il fatto che tu ne manifesti uno, tuo, le sembrerà un’interferenza gratuita.

Ricorda: prima ancora che tu esista, qualcuno ha già deciso che ci sarai.  

“Le cure ossessive che la mamma aveva nei miei confronti cominciarono prima che nascessi. Non trascurava nessun dettaglio. Credeva che una donna in attesa potesse influenzare anche con il solo pensiero l’aspetto e l’intelligenza del nascituro. E lei, come tutte le mamme, mi voleva bello e intelligente. Così la sera, prima di coricarsi, si guardava la foto di Tyrone Power (per la bellezza) e poi quella di Einstein (per l’intelligenza). Di notte la mamma era tormentata da incubi confusionari: sognava bambini con la faccia di Einstein e il cervello di Tyrone Power. Così nacqui io, e il risultato è visibile!”

 

La personalità, in definitiva, è quella parte dell’anima che riesce a trovare scampo dalla mamma.

Appropriandosi prima del dito, poi del braccio e infine di tutto il resto, la mamma mi ha insegnato che la vita non è altro che la riconquista della sovranità su se stessi.

Ed in questo spettacolo ve ne voglio parlare.

In scena Pierpaolo Petta alla fisarmonica accompagnerà Sergio Vespertino