BEFFE DELLA VITA E DELLA MORTE
(All'uscita e L'uomo dal fiore in bocca)
di LUIGI PIRANDELLO
con
NINO BELLOMO
GIOVANNI MOSCATO
ROSAMARIA MONTALBANO
e il piccolo SALVATORE LO BELLO
Regia RENATO GIORDANO
Impianto scenico TOTO' GUARRAGI e LINO NOCERINO
Luci e fonica TONY BRUCCOLERI
"Beffe della vita e della morte"
Titolo dello spettacolo per indicare i due atti unici di Luigi Pirandello: All'Uscita e L'Uomo dal fiore in bocca.
Si può dire che insieme costituiscono una sola ideale commedia in cui sono sintetizzate "alcune delle ossessioni dell'Autore: il gioco delle apparenze di qua e di là della morte, il guizzo della vita che palpita e fugge, il rapporto tra forma e sostanza, tra illusioni e realtà.
Nel primo, ALL'USCITA, Pirandello fa muovere i suoi personaggi dinanzi il cancello di un Cimitero.
Morti ancora legati all'esistenza da un ricordo, da un sentimento, da un'idea, prima di dissolversi del tutto, si fermano all'uscita del cimitero e della vita, riprendendo le apparenze vane che si diedero nella Vita.
Nell'incontro - scontro < Il Filosofo, L'uomo Grasso e La Donna Uccisa >, i tre troveranno la definitiva via d'uscitada "questo volubile granello di terra perduto nei cieli".
NELL'UOMO DAL FIORE IN BOCCA, è dominante la rappresentazionedel dramma del personaggio pirandelliano, inquadrato in particolari stati d'animo ed atmosfere, dove un sommesso e delicato lirismo non riesce a cancellare l'amara e dolente realtà di un destino beffardo e malizioso.