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PARIDE BENASSAI & SERGIO VESPERTINO

  

in  ALLAFACCIANOSTRA (Sogno paradosso)

spettacolo comico

Spampinato (Paride, mortu i’suonnu) e Valenza (Sergio, sbutriato)  sono due vicini di casa che si detestano per poco e si odiano per tutto. Il destino paradossale vuole che i due, chissà come, si ritrovino nello stesso sogno. Nella realtà i due collezionano un’infinità di dispetti reciproci, ma nel sogno si incontrano senza riconoscersi. Valenza è il carnefice e Spampinato è la vittima. Ma i sogni si sa, vanno e vengono e fanno quello che vogliono, i confini tra realtà e finzione si confondono. I due finiranno per riconciliarsi e il sogno sarà l’occasione per cercare ciò che unisce e non ciò che divide. Infine proporranno agli inquilini dello stabile l’obbligo di sogni condominiali. Uno spettacolo comico e surreale nel quale il sogno è lo specchio dell’indole grottesca dei due caratteri.

Il sogno, tema presente nel teatro di tutti i tempi, apre, nel testo di Benassai, scritto in collaborazione con Vespertino, una gamma di interessanti possibilità allo sviluppo drammaturgico della vicenda, permettendo divagazioni e libertà interpretative che rendono arioso e godibile lo spettacolo. In primo luogo il sogno costituisce il mezzo per trasferire le banali, ordinarie liti condominiali in uno spazio surreale, dove le scaramucce ed i dispetti insulsi  svelano anche significati altri, a volte profondi, legati a complessi o fragilità latenti nella veglia. La vicenda onirica si sviluppa attraverso immagini, evocazioni, ricordi, dai quali vengono fuori situazioni paradossali, ai limiti del grottesco, che ben si offrono alla comicità, spesso spontanea e improvvisata, dei due attori.

Comicità facilmente riconducibile, per quel che riguarda le espressioni tipiche, la mimica e la cadenza all’indolente e un po’ menefreghista umorismo palermitano, ma dai temi e contenuti che il vissuto onirico rende universali ed adattabili a qualsiasi contesto attuale. Il clima del sogno permette, quindi, di sconfinare dalla realtà regionale geograficamente connotata, anche attraverso l’uso di una lingua “scompigliata” che conserva le cadenze tipiche ed inconfondibili del siciliano e, soprattutto le accezioni dialettali colorite, spesso intraducibili e di impareggiabile efficacia espressiva, ma che mantiene un lessico e una tecnica narrativa sostanzialmente italiani. La sospensione del reale introdotta dal vissuto onirico che costituisce la vicenda ne permette infine uno sviluppo non rigidamente legato ad una rigida consequenzialità temporale - narrativa, né, tanto meno, ad una logica rigorosa.

La struttura dello spettacolo consiste infatti in una giustapposizione per associazioni libere e ricordi anche, in una certa misura, sconnessi che diviene un espediente ottimale per un’interpretazione in gran parte affidata ad una vivace e scattante improvvisazione, pregevole tecnica drammatica antica, popolare e di particolare efficacia comica, se adoperata con competenza e sapienza artistica. Paride Benassai e Sergio Vespertino saranno accompagnati sulla scena dalle musiche di Lello Analfino dei Tinturia.