PRESENTA
L’OFFICINA DI TEATRO/CABARET
IN
ULISSI, I FROCI E ‘NA TROIA
SCRITTA E DIRETTA DA RAIMONDO MONCADA
CON
FILIPPO ALESSI – ULISSI
GIUSEPPE MATTALIANO – SIRENA, POLIFEMA
GIUSEPPE LO PILATO – TROIANU, GUARDIANU DO PORTU
LUCIA ALESSI – PENELÙPA, MAGA CICCIA
GIOVANNI BOLLITO – CUMPAGNU D’ULISSI
ALESSANDRO NOCERA – CUMPAGNU D’ULISSI
RAIMONDO MONCADA OMERU
COREOGRAFIE LUCIA ALESSI
SCENOGRAFIE –FALEGNAMERIA NOCERA –- RAFFADALI
MUSICHE MATTJOY DJ
COSTUMI –TONINA RAMPELLO
FONICO – GAETANO ALESSI
TEATRO DELLA POSTA VECCHIA – AGRIGENTO
MONDO ANIMALE: “ATTORI CANI” I GIUDIZI DELLA STMPA MONDIALE Il mito di Ulisse va in frantumi. Il poema omerico diventa farsa. L’eroe leggendario Ulisse, noto da oltre duemila anni per la sua forza, astuzia, intelligenza, coraggio nell’Odissea di Moncada diventa un cretino, “u babbu do paisi”. Odisseo, dopo la conquista di Troia, smarrisce stupidamente la strada per ritornare a Itaca e alla sua adorata moglie Penelùpa. Nel suo girovagare, è perseguitato da una sfiga terribile. Il nostro eroe ha a che fare con personaggi strani e mostruosi. Invece di incontrare donne certificate per qualche scappatella, si imbatte in uomini, mezzi uomini, armala e fimmineddi . Strani personaggi che cercano di approfittarsi dell’ingenuità dell’ellenico per “mangiarselo” e avere con lui un’esoerienza di amorosi sensi. Incontra gay, transessuali e loschi individui con cui ingaggia una lotta senza pari per rivendicare e difendere la sua “mascolinità doc”. L’amore è il tema centrale dell’opera che si addentra nel delicato universo della diversità sessuale. Un argomento che faceva discutere nella Grecia antica come lo sta facendo adesso con i contestatissimi matrimoni gay legalizzati. Tanto amore ma anche guerra nella nuova Odissea. Ulissi è costretto ad affrontare molti nemici. Nella terra di Trinacria, tra Scilla e Cariddi, deve pure vedersela con la mala siciliana, Cosa Nostra dell’epoca. E’ vittima di un tentativo di estorsione, di violenza e di cannibalismo. Nella misteriosa Sicilia patisce la sete e per poco non muore d’infarto con l’apparizione della raccapricciante e fitusa maga Ciccia, l’unica donna (ma è uno sgorbio!) dell’odissea assieme alla seducente e traditora Penelùpa. E’ una tragedia, ma non troppo, un’odissea buffa ed esilarante che ha un epilogo scintillante a sorpresa. L’Accademia Teatrale di Sicilia si apre al “diverso”. Rompe con la sua tradizione di gruppo impegnato in allestimenti teatrali di un certo rilievo, serietà e spessore – Pirandello, Martoglio, Camilleri, Buttitta – e si lancia nel vuoto, nell’ignoto affidandosi a un giovane autore e alla sua prima opera. Un abbraccio fatale che potrebbe portare alla rovina la compagnia e sgretolare quell’immagine che, sotto la regia e la direzione di Enzo Alessi, si è costruita pazientemente e con merito nel corso di decenni di brillante attività e tournée in giro per l’Europa. Dopo i recenti successi teatrali - Il Berretto a Sonagli, Vestire Gli Ignudi, Liolà, l’Aria del continente – irrompe come un fulmine a ciel sereno l’irriverente e dissacrante “Odissea: Ulissi, i froci e ‘na troia” scritta da Raimondo Moncada, giornalista, attore e musicista dell’Accademia, genero di Enzo Alessi e del presidente dell’Accademia Tonina Rampello, marito dell’attrice Lucia e cognato dell’Ulisse-Filippo Alessi e del fonico “verde rivoluzionario” Gaetano (tutto in famiglia!), amico intimo (ma non troppo!) dei compagni di palcoscenico: Peppe Mattaliano, Peppe Lo Pilato, Giovanni Bollito e Alessandro Nocera. L’opera, scritta sicuramente in un momento di ebbrezza o di follia, rappresenta una deviazione dalla retta via. E’ una rottura con la decantata, scolastica “pallosità” dei testi classici. Di Omero non c’è assolutamente niente se non i personaggi che, però, sono tutto il contrario di come l’antico poema greco ce li ha tramandati. “L’Odissea” moncadiana nasce dal desiderio dell’autore “in erba” (ma non fumato) di mettersi alla prova, dalla sfrenata voglia di sperimentare un viaggio nell’affascinante universo del teatro/cabaret. Un viaggio condiviso da parenti e amici dello stesso autore, alcuni dei quali al debutto in assoluto con il palcoscenico o con personaggi a dir poco strampalati (della compagnia fanno parte bidelli, falegnami, vigili urbani, assicuratori, segretari di parlamentari, assistenti sociali). Un viaggio che non è stato comunque un’odissea ma un divertente gioco collettivo, un laboratorio, un’attività di sperimentazione, un istruttivo dopo lavoro alla “Full Monty”. Uno spettacolo da vedere, sentire e tramandare ai posteri come il poema epico del terzo millennio.
Ulissi, i froci e ‘na troia
L’Accademia e l’Odissea
SABATO 3 APRILE 2004 – ORE 21,00 –- DOMENICA 4 APRILE 2004 – ORE 17,30 –- INGRESSO 10,00 EURO