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ANDREA DI MARCO

 ANDREA DI MARCO

 Andrea Di Marco è uno show-man musicista comico. Diplomato in tromba nel 1995 fa parte dal 1996 del gruppo comico CAVALLI MARCI. Attraverso canzoni, musiche e situazioni surreali punta il dito sulle  manie, le abitudini e le ossessioni del “consorzio umano”  così che in scena prendono vita personaggi di varia umanità come un bluesman che canta in napoletano, un prete che attua strategie di marketing per attirare gente in chiesa, o un tenores sardo che canta la sua gioia per la macchina nuova (tranne poi bruciarla per una riga sul cofano) ecc. Nei testi e nelle musiche trova quindi cittadinanza un  campionario umano piuttosto variegato dal manager allo skinhead, dalle fidanzatine ai super eroi fra atmosfere ora pop, ora swing, ora raggae ecc.

In televisione ha partecipato (con i Cavalli Marci) come attore-musicista alle trasmissioni CIRO IL FIGLIO DI TARGET di Gregorio Paolini, SERENATE di Fabio Fazio e  PALCOSCENICO a cura di Felice Cappa; è tra gli autori ed interpreti della trasmissione radiofonica CAVALLI MARCI IN TRENO su Radio Italia Network ed ha interpretato un ruolo da protagonista nel film musicale COME SE FOSSE AMORE prodotto da MEDUSA film di prossima uscita. Ha all’attivo numerose turneè teatrali in alcuni dei principali teatri italiani (NAZIONALE e CIAK di Milano, POLITEAMA GENOVESE, COLOSSEO di Torino ecc.).

Dal 2003 fa parte del cast fisso di “Colorado Cafè Show”, spettacolo condotto da Diego Abatantuono.

Nella stagione 2003/2004 partecipa al programma “Bulldozer”, seconda edizione, condotto su RAI 2 da Enrico Bertolino e Federica Panicucci

 

Andrea Di Marco in

 

“L’uomo e la chitarra”

                     Regia Claudio Nocera

 

È  nato prima l’uomo o la chitarra? Questo è il problema.  Una serie di canzonette, canzonacce, monologhi, discorsi da bar e quant’altro forse non ci daranno la soluzione finale ma possono aiutarci a capire. Ecco quindi in scena un ometto dall’aspetto quantomeno dignitoso e la sua chitarra e questo ometto canta e poi parla, e poi, perché no, spara due cazzate e ricanta di nuovo fino a che anche uno skinhead si sente  un angioletto ed un manager si sente punk-a-bestia. “L’uomo e la sua chitarra”  è quindi un continuo susseguirsi di situazioni surreali, paradossi e vezzi comuni in cui la musica si sposa con la comicità e vivessero felici e contenti. Amen.

 

CARLO DENEI

 Carlo Denei

 Carlo Denei, maschio, bianco, adulto.

Nato a Genova il 15 febbraio 1957: quarantacinque anni!

A trent’anni si affaccia al cabaret, ma è troppo timido, così si sposa e fa un figlio sfacciato, sfrontato e risoluto.

Ma ecco la svolta: dal 30 novembre del 1996 Carlo Denei incomincia ad esibirsi con i Cavalli Marci nei teatri più importanti d’Italia :

Ariston di Sanremo, Politeama Genovese, Colosseo di Torino, Nazionale e CiaK di Milano;

la televisione si accorge dei Cavalli Marci, che sono protagonisti delle due edizioni di Ciro il figlio di Target di Gregorio Paolini, , a Serenate in onda su Rai 2 in prima serata, condotto da Fabio Fazio. Tra il 1999 e il 2000 i Cavalli Marci partecipano con quattro spettacoli diversi al programma Palcoscenico di Felice Cappa, in onda sempre su Rai 2.

 Nel 2001 i Cavalli Marci scrivono e fanno un film con la produzione di Beppe Caschetto,  distribuito da Medus,. intitolato Come se fosse amore, in  uscita nazionale.

Nell’inverno 2002 inizia la collaborazione con il Colorado Cafè, show condotto da Diego Abatantuono, alla “Salumeria della Musica” di Milano.

Da febbraio 2003 fa parte del cast della trasmissione comica “Bulldozer”, condotta da Dario Vergassola e Federica Panicucci.

 

“Aspettando Godot oppure Denei”

 Da bambino non sognava di diventare un grande cantante americano, sognava di esserlo già.

Quando i suoi genitori lo portavano in giro con la macchina, gli sembrava di essere in tournee.

Circa trent’anni dopo, il suo sogno diventa realtà. Adesso il bambino sale sui palcoscenici, narra di sè e canta.

In questo spettacolo, Denei racconta  le sue storie musicate che presenta come canzoni in un improbabile concerto da cantautore anni ’70.

Non so se è bello dirlo, ma si ride.